SPECIAL GUEST IN OCCASIONE DEL 4° COMPLEANNO DEI CASSETTI CONFUSI: NINFA!
-Due cassette Due- questa volta, che sono il pretesto per raccontare due storie ad esse collegate. Due storie che viaggiano parallelamente nel tempo senza mai incontrarsi ma accomunate dalla musica, dalle stesse canzoni ascoltate per motivi diversi e in situazioni diverse..
La prima a raccontare è la mia graditissima ospite di oggi, che ringrazio per onorarmi della sua presenza.
Si sa quanto sia affascinante, per ogni adolescente, il mondo della musica e
se a questo poi ci si affianca quello della registrazione, il gioco è fatto!
Sì, quando ero una ragazzina registrare e registrarsi era proprio un gioco
divertente, ma molto diverso, meno immediato di quanto lo sia adesso con a
disposizione i vari mezzi digitali.
E chiaramente le registrazioni non avevano neppure la perfezione
odierna...quanti rumori fuori campo capitavano proprio nel momento in cui, in
religioso silenzio, tenevamo il nostro registratore accostato alla radio: i
passi del cane sul ghiaino, la mamma che chiamava perché era pronto da
mangiare, uno starnuto...beh, pazienza, si tornava indietro nel nastro e ci si
registrava sopra, facendo l'ennesima stratificazione.
La cassetta che vi faccio sentire oggi qui a casa di Hyde, che ringrazio tanto per la fiducia e la pazienza con cui ha aspettato il mio contributo per questo post a quattro mani, non è però una delle prime, realizzate con la tecnologia che ho descritto sopra, ma fa parte, diciamo, della seconda ondata. In quel periodo per avere un "misto" che raccogliesse le nostre canzoni preferite ci si faceva prestare gli LP da amici o fratelli o si duplicavano brani dalle nostre cassette più amate acquistate in negozio oppure, quando si sentiva una canzone che ci emozionava, spingevamo più veloci della luce, il rec del nostro apparecchio che, con il progresso della tecnologia, a quel punto aveva la radio incorporata. Ognuno dei modi non escludeva comunque l'altro, infatti in questa cassetta credo di averli usati tutti e tre.
L'arco di tempo in cui si snodano questi nove brani, è piuttosto lungo: dalla fine degli anni '60 fino a quella degli anni '70... Certi pezzi sono intramontabili e non è poi tanto strano che nel 1980 mi piacesse una vecchia canzone di Bacharach!
A parte qualche brano "estraneo" si capisce all'ascolto che nutrivo un grande amore per la west coast, musica che mi faceva volare, trasmettendomi un grande senso di libertà, avventura e viaggio. E' presente anche una canzone italiana a cui ero e sono molto legata affettivamente perché....ma questo ve lo racconto dopo.
Playlist Ninfa Part A
Playlist Ninfa Part B
part A
1) Ventura Highway - America
2) Father and Son - Cat Stevens
3) Rimmel - Francesco De Gregori
4) Daniel - Elton John
5)This Guy's In
Love With You – Burt Bacharach
part B
part B
6) Peaceful
Easy Feeling - Eagles
7) Old Man –
Neil Young
8) Againist The Wind – Bob Seger
9) Wish You
Were Here – Pink Floyd
Mi sposto invece di argomento, mostrandovi alcune cose realizzate in quel decennio. Il disegno è stata un'altra scoperta appassionante e dai disegnini inganna-tempo scarabocchiati sui diari scolastici delle superiori o quelli sui quaderni di canzoni per la chitarra, sono passata nei primi anni di università a disegnare su fogli o cartoncini volanti di varie dimensioni. Fogli con cui tappezzavo la parete di fianco al mio letto di studentessa in trasferta a Bologna. La frase più usata dalle amiche e amici di allora per definire i miei disegni era sicuramente "mmhh... sono strani". Il più grande di questi strani, cm.70 x 100, era invece appeso in basso nello stretto corridoio, zona di passaggio per arrivare in cucina, la stanza più viva e fumosa di tutta la casa. E un nostro amico, di quelli che venivano a trovarci assiduamente, spesso si rannicchiava, cosa non facile dato la sua altezza, davanti alla mio viso di donna con sole e luna per guardarlo. Quante volte mi ha chiesto se glielo regalavo...Mi riaggancio a "Rimmel" perchè in fondo è sempre un ragazzo il protagonista di quest'altro ricordo, il ragazzo che considero il mio primo amico, quello con cui, durante le vacanze al mare, restavo di sera a chiacchierare sul dondolo finchè mia mamma non usciva in giardino per dirci che era tardi e voleva andarsene a letto. Un anno gli ho insegnato a fare alcuni accordi con la chitarra e l'estate dopo, quando ci siamo rivisti, non solo mi aveva di gran lunga superato in bravura, ma sapeva suonare tutte le canzoni dell'album di De Gregori, uscito da poco. Rimmel assieme a Pezzi di vetro erano le mie preferite.
Ninfa
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Immagino l'esistenza come un lungo interminabile corridoio di un Hotel sul quale si aprono un numero infinito di porte. E allora immaginate di aprire la porta con su scritto Mr.Hyde:
La cassetta innanzitutto. E' stata registrata, forse alla fine del 1980, dal radio registratore di mio fratello. Musica registrata dai suoi dischi che mi piaceva. Non ho trovato disegni del periodo '75 -'80, solo a partire dall'85 che pubblico lo stesso..
Playlist Hyde part A
Playlist Hyde part B
part A
1) You've Got a Friend - Lucio Dalla
2) (Well) Baby Please Don't Go - John Lennon and Frank Zappa
3) Morning Morgantown - Joni Mitchell
4) Such a Night - Doctor John
part B
5) I shall Be Released - The Band and various artists
6) Tonight I'll Be Stanying Here With You -Bob Dylan
7) Just For You - Peter Green
8) Walk and don't Look Back - Peter Tosh & and Mick Jagger
Hyde nel '67 |
Pantaloni all’inglesina, gambe
magre e ginocchia sbucciate: salire e
scendere dagli alberi con la canottiera
piena di mandorle verdi e correre via..Sono stato sempre fatto in questo modo.
Correre su una pista a parte, dove non c’è gara, dove nessun altro mette piede
perché non ne ha voglia, dove non si riesce a guardare dietro o davanti ma solo
di lato. Una corsia dove i minuti sono fermi rispetto al tempo che scorre
normalmente, dove le situazioni sospese nell’aria ti si sbattono addosso e
continuano il loro corso lasciandoti a
guardare, inebetito. Una corsia dove cambiare è assurdo perché cambiare vuole
dire “vivere” ed invece qui si “è” e basta. Mi vedo, vi vedo e provo invidia
per tutto quello che fate anche se a volte è stupido ma con un proprio
significato, un proprio senso compiuto. Quello che faccio io si esaurisce invece
nell’impulso iniziale perché perde forza e significato nel momento stesso in
cui nasce: è come tirare un sasso e vederlo improvvisamente inghiottito
dal vuoto. Sparire... Il gesto non ha
effetto, addirittura ti sorge il dubbio di avere mai pensato di compierlo . Mi
rendo conto che sarebbe stato meglio non nascere, sarebbe già stato sufficiente
essere pensato dato che ora sono solamente un’appendice atrofizzata dell’idea
di quello che avrei dovuto essere nelle intenzioni di chi mi ha messo al
mondo..
Salire e scendere dagli alberi con la canottiera a mo’ di sacca carica
di tutte le cose che avrei voluto fare. Solo intenzioni, solo ‘aver voluto’ e
non avere mai compiuto. Mi si consolida sempre più l’idea che, per quel che mi
riguarda, tutto assume le dimensioni di un vuoto fra le maglie di questa
moquette lurida, polverosa, che odora di piscio, tabacco e piedi sudati..
…sento di essere avvolto da un lungo e spesso foglio di plastica per
conservare i cibi. Però non sono un cibo. E
sono già andato a male..
Mr.Hyde - 1979
Mr.Hyde - 1979
Hyde nel '78 |