Non poteva mancare anche quest'anno il CALENDARIO DI CASSETTI CONFUSI. No, non poteva mancare... Il tema di questa'anno è "CARTOLINE SURREALISTE" .Onestamente non so a cosa a può servire ma tanto nell'era dell'esaltazione dell'inutile penso che un posto gli spetti senz'altro. E poi è anche una scusa per fare
I MIGLIORI AUGURI PER UN 2019,
AFFASCINANTE, INTERESSANTE, EMOZIONANTE, ETC..ETC..MA ANCHE SOLO TRANQUILLO E SENZA ROTTURA DI P..LLE..
E sopratutto in armonia con le persone che amate...
Anche quest'anno, come anche negli anni scorsI è successo in Cassetti Confusi dedico un post "alternativo" al Natale, affrancandolo da qualunque messaggio ipocrita o consumistico ma conservando invece l'esortazione a volersi bene, quanto meno con le persone che ci stanno vicino. Sempre nello stile di questo blog faccio riferimento a ritagli ed avanzi, nello specifico della rivista di satira politica degli anni '80, (IL MALE) che spesso ha trovato spazio nelle mie pagine...
Parlavamo di messaggio di pace e amore e guarda caso, sfogliando il numero de "IL MALE" del 22 dicembre 1980, mi è capitato di leggere questo ricordo a fumetti di JOHN LENNON, che ara stato ucciso l'8 dicembre, 15 giorni prima della vigilia di Natale..
IN CONCLUSIONE TENIAMOCI STRETTI I NOSTRI AMORI E I NOSTRI AFFETTI PERCHE' LA VITA SENZA DI LORO PERDE IL SUO SIGNIFICATO !
Molte strade possono portarti lì,
in molti modi diversi
Una direzione ti porta via anni,
un'altra ti porta giorni (…)
Il testo della canzone di
George Harrison non è citato a
casaccio ma serve a sintetizzare una “way of life” che, a partire già prima dagli
anni ’60, ha affascinato generazioni di artisti e, tra di loro, numerosi musicisti
che ne sono stati fortemente influenzati. Di fronte alla cultura ed alle
filosofie orientali alcuni si sono fermati in superficie scoraggiati da un
mondo troppo vasto e complesso da esplorare, altri sono andati a comprare qualche cartolina e a rubare dai raga una
sequenza di note, annegandola tra assordanti percussioni sintetiche e
vendendola agli stupidi, come succede di frequente ai tempi d’oggi. I migliori, i più puri, hanno
cambiato anche la loro vita ed il modo di pensare. Cercare un punto d’incontro
fra i due mondi è stato il pretesto per intraprendere un percorso di conoscenza
di sé stessi, con coraggio e tenacia, come è successo a Francesco Mascio chitarrista
e compositore italiano.Proveniente dal jazz, ma aperto a qualunque tipo di
contaminazione, il musicista propone nel suo nuovo album Wu-Way (in CD e Digitale
da Filibusta Records dal 19 ottobre 2018) " [ continua...]
LITTLE GIRL BLUE:
DEDICATO ALLE TEENAGERS IN CRISI
Il nostro mondo è fatto di piccoli percorsi quotidiani. oggi, dentro al web, non si fa fatica: percorriamo in pochi secondi chilometri di autostrade, e secoli di storia, grande e piccola, ufficiale o assolutamente sconosciuta...
Conosciamo persone di grande valore di cui prima ignoravamo l'esistenza e sopratutto abbiamo la fortuna di apprezzare la bellezza dei loro intimi pensieri, spalmati su un supporto digitale. Ma è una foresta, bisogna trovare perle in mezzo al fango...Bisogna stare attenti a non impigliarsi nelle fitte radici del nulla e delle banalità
Ora, passeggiando, per il Tubo, mi sono imbattuto in una bella cosa che mi era sfuggita, e che voglio condividere:
Nina Simone che canta "Little Girl Blue" che io conoscevo nella versione di Janis Joplin, lirica, intensa, devastante dal punto di vista emotivo, che nella cantante jazz assume altri toni , più intimi, pacati, ma ugualmente diretti a colpire l'anima, mi piace molto..
La canzone fu scritta da Rodger Richard e Hart Lorenz ed il testo parla di problemi amoroso-esistenziali cosi diffusi fra le teenagers...
Siediti li e conta le tue dita
Che cosa puoi fare?
Vecchia ragazza ci sei dentro
Siediti lì, conta le tue piccole dita
Infelice piccola ragazza triste
Siediti lì e conta le gocce di pioggia
Che cadono su di te
È tempo che tu sappia
Che tutto ciò su cui puoi contare
Sono le gocce di pioggia
Che cadono sulla piccola ragazza triste
Potresti sederti lì?
Conta le piccole gocce di pioggia
Che cadono su di te
'Ché è tempo che tu sappia
Che tutto ciò su cui puoi contare
Sono le gocce di pioggia
Che cadono sulla piccola ragazza triste
Inutile vecchia ragazza
Potresti anche arrenderti
'Ché le tue speranze stanno diventando sempre più sottili
Perché qualcuno non manda un tenero ragazzo triste
Basta affacciarsi alla finestra e scoprire che c'è una bella giornata dopo tutto lo sfacelo dei giorni passati. Basta che una ventata di ricordi apra improvvisamente il tuo cervello impigrito dalle cazzate che succedono quotidianamente. Basta avere la voglia per un attimo di spostare il focus della tua attenzione dalla consuetudine. E per esempio, scopri il piacere di riascoltare le canzoni che hanno segnato la tua adolescenza, la tua giovinezza, la tua merdosa vita da adulto. Ce ne sono tante. E sono ventate che ti arrivano addosso, come una pioggia piacevole e lieve che colpisce, gioiosa, come un odore di terra smossa , come l'odore di una confusione che lascia ogni tanto spazio alla consapevolezza che nonostante tutto siamo vivi e padroni della nostra fantasia.
....Poi ritorniamo dentro la nostra scatola di cartone piena di semi di zucca da bravi criceti, ma almeno con un sorriso in più...
UN AFFETTUOSO SALUTO E UN GRAZIE A CHI MI HA SEGUITO FINO AD OGGI E A CHI SI E' STANCATO...
Sì, c'è stato un mondo e un periodo storico nel quale l'essere un LAVORATORE , era un motivo di dignità, di nobiltà. L'appartenenza al mondo produttivo era una sicurezza, un punto di riferimento, un ASSIOMA SOCIALE...E oggi?.. Qual'è l' identità che prima passava tra le tessere del sindacato o le tessere di partito?..Quante volte abbiamo scritto nome, cognome indirizzo e n° di telefono? Cosa cazzo ne è rimasto?
Robert Wyatt's English language version of the Internationale.
Frugando i miei cassetti in soffitta, (da molto non lo facevo, c’era un
sacco di polvere…) mi è capitato fra le mani questo libretto di appena 94 pagine, stampato nel 1956,
dal titolo I MIEI SETTE FIGLI il
racconto di ALCIDE CERVI, della sua vita semplice da contadino e del sacrificio dei sette figli, eroi della
Resistenza, uccisi brutalmente il 28 dicembre del 1943 dai fascisti.
La guerra è odio ma quello era solo odio: uno dei tanti momenti bui
della storia del nostro Paese..
Italiani che ammazzano altri italiani, allora era inconcepibile. Oggi più niente ci meraviglia. Ma questo non è una bella cosa...
Allora si combatteva per la propria libertà. E oggi? Siamo liberi, o
siamo illusi di esserlo?
Il racconto si conclude così:
“Io vorrei farvi sentire che cos'è avere ottant’anni, aspettarsi la morte
da un momento all’altro, e pensare che forse tanto sacrificio non è valso a niente,
se ancora odio viene acceso tra gli italiani. Che il cielo si schiarisca, che sull’Italia
torni la pace e la concordia, che i nostri morti ispirino i vivi, che il loro sacrificio scavi profondo nel cuore della
terra e degli uomini. Allora si, mi sarò guadagnato la mia morte, e potrò dire alla
madre dolce e affettuosa, alla sposa mia adorata: la terranon è più come quando tu c’eri, sulla terra si
può vivere, e non solo morire di crepacuore. E ai figli, dirò: l’Italia vostra è
salva, riposate in pace, figli miei.”
Quattro brutti ceffi a bordo di una fiammante Buick nera dei primi anni ’30, piombata sulla West Coast direttamente da Chicago non si sa come, percorrono una strada che costeggia il litorale illuminato da un caldo sole di primo mattino..
Il sole è uscito stamattina
L'autostrada mi ha mostrato la via
Crepe nella sabbia mi hanno trascinato in mare
Ho lavato via le mie preoccupazioni (…)
I brutti ceffi
sono gliHot Tuna: Jorma Kaukonen, Jack Casady, Papa
John Creach e Sammy Piazza, la scena è la descrizione dell’immagine sulla
copertina diBurgers, album pubblicato nel 1972 dalla Grunt Records, il primo album di questo
gruppo registrato interamente in studio. Felice miscuglio di rock psichedelico di
marca ”Jefferson Airplane, e Starship”,
blues, ragtime e country. Terzo album dopo i live “Hot Tuna” (1970) e “First Pull Up, Then Pull Down” (1971). E’ allora chiaro perchè John Henry
Creach, chiamato affettuosamente dagli
amici più giovani “Papa” è salito su quella macchina: aveva suonato con Fats
Waller il ragtime e lo swing con Louis
Armstrong, ma anche il blues con Big Joe Turner e T-Bone Walker e per lui è naturale
improvvisare come un funambolo sulle corde del suo violino. Il suo modo inconfondibile di suonare un po’ swing,
un pò tzigano, oltre al raffinato ed elegante fingerstyle di Jorma ed il suono del basso possente
e incessante di Jack sulla punta delle sue dita, sono particolari aspetti
tecnici dell’album che ti rimangono impressi. (Se ti interessa continua a leggere QUI)