cassetti confusi

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martedì 23 aprile 2013

FREEDOM!

Esordì a Woodstock con questo canto disperato, un po' di gioia, un po' di rabbia, e non  poteva esserci modo migliore per aprire quel festival nel 1969. Un Guerriero Masai che imbracciava la sua chitarra percuotendola freneticamente con il suo plettro, trascinandosi dietro le anime dei ragazzi che erano accorsi lì alla ricerca di quelle parole. Attratti e ad affascinati da quella danza tribale, quella voce calda e potente, uscita dal ventre della terra, da quell'uomo, nobile e generoso, plasmato col fango, lo stesso fango dentro cui si sarebbero rotolati, testimoni ed artefici di quel momento, ubriachi di gioia e di speranza nel futuro..Storditi di hashish, di note e della felicità di condividere  il  piu' grande concerto dedicato alla   pace,  alla musica e all'amore,  intenso e irripetibile...
Pensavo che, per lui, non sarebbe mai arrivato il momento di ritornare alla terra. Pero' penso anche che la terra sara' felice di accoglierlo..



RICHIE HAVENS A WOODSTOCK 


martedì 9 aprile 2013

TORINO: LUOGHI E STORIE

Ecco un post che avevo in mente da un po' di tempo: dovevo solo 'sistemare il materiale e scrivere due paroline'. Lo stile è quello di Adriano Maini, un mio amico blogger che prende spunto da immagini tratte da vecchie cartoline e o vecchie foto, per raccontare storie affascinanti di persone e di luoghi.
Nel mio caso le storie riguardano un po' quello che ricordo, successo qualche annetto fa.
Così ho raccolto un paio di vecchie cartoline, un po' mie, un po' inviatemi da Marco, con il quale pur essendo andato via da Torino, sono rimasto in contatto, ho preso qualche immagine dal web per i confronti con lo stato attuale delle vie e delle piazze ho scelto un po' di musica di sottofondo ed ecco il risultato. Ma non è stato così breve e facile come potrebbe sembrare..


Blood,  Sweat & Tears - God Bless The Child


LA FACOLTA' DI ARCHITETTURA (il Castello del Valentino)
La prima immagine è una cartolina che risale agli anni '60. Piu' o meno quello che mi apparve la  prima volta che vidi il 'Valentino': il paradiso delle matricole di ingegneria, la gnoccolandia degli sfigati,  imbranati  diciottenni ma anche successivi e fuori corso...Passare dalle aule di Corso Duca degli Abruzzi (sede di ingegneria) ai giardini del Valentino significava rinascere, dissotterrasi e vedere la "luce"...
Imparai a frequentare molto piu' spesso la biblioteca di Architettura, poi anche quella di Palazzo Nuovo, dietro via Po, facoltà umanistica, tutto tranne che il Poli, dove, proprio quando non ne potevo fare a meno, andavo a lezione.




The Doors - Love Street



CORSO PESCHIERA - Borgo S.Paolo
Corso Duca degli Abruzzi , dove si trovava la sede del Poli , incrocia Corso Peschiera, uno dei viali che delimitano il vecchio e storico Borgo S.Paolo, in parte sede delle fabbriche Lancia dal 1911, dismesso nel'90. Ho abitato anche da quelle parti, in corso Racconigi, ad esempio, nelle vecchie (stupende) case popolari destinate agli operai  che lavoravano nella famosa fabbrica automobilistica. Di questo ne parlero' dettagliamente piu' avanti  perchè merita un capitolo a parte.
Il confronto delle due foto invece parla da solo: basta conteggiare i mezzi di locomozione nella prima = 4, di cui due biciclette, un'auto e un mezzo pesante in lontananza. Nella seconda immagine, siamo ai tempi d'oggi. Gli alberelli sono cresciuti, ed anche il numero di automezzi.




H.Hancock e Tina Turner - Edit And The Kingpig


VIA FREJUS ang. C.SO TRAPANI
Sempre dalle parti di Borgo San Paolo, abbastanza vicino ad una delle mie innumerevoli abitazioni, questo nodo tra via Frejus all'incrocio con C.so Trapani. Incomparabile la prima immagine con la seconda, dal punto di vista dell'impatto emotivo...Non cè niente che possa competere con la poesia e la dolcezza di una gonna svolazzante, di un tram che corre lungo i binari,  di una vecchia insegna di ferro dei tabacchi..
Nell'immagine sotto, un fabbricato è stato nel frattempo demolito per cedere posto ad un altro fabbricato senza personalità che si limita, attraverso una anonima superficie di vetro,  a riflettere timidamente la realtà  circostante.




PIAZZA CASTELLO CON  I TRAM E I PULLMAN VERDI 
Termino la rassegna con due splendide  immagini: una cartolina anni '60 e una foto dei giorni nostri che mi ha inviato Marco di un tram restaurato appartenente alla tipologia 'snodabili'. I tram nel frattempo sono diventati gialli. Di piazza Castello si nota Palazzo Madama di cui una parte è stata costruita attorno al '700  e  riguarda essenzialmente un enorme vano scala di collegamento mentre la parte posteriore è un castello che risale al 1300. Sullo sfondo si vede il Palazzo Reale e la Cappella della Sindone.




Ho voluto porre bruscamente fine a questa esposizione ma mi  picerebbe tanto raccontare e descrivere quanto c'è di bello in questa città che amo e ho amato tanto. Pur essendo un 'terrone'. Prometto che lo faro' altre volte.