cassetti confusi

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venerdì 31 luglio 2015

SUMMER STRIPS 1 - DISSE IL SAGGIO: A TIGRI E LEONI..

..NON ROMPETE I COGLIONI. 
E possibilmente anche agli altri animali!

Sono andato a ripescare i  fumetti di ALAN FORD di Magnus & BUNKER, come già ho fatto altre volte ispirato dall'atto eroico di quel pezzo di merda che è andato ad ammazzare un leone fino a casa sua... 

































DA  "ALAN FORD " numero 9  - del 9 gennaio 1970 -  ZOO SIMPHONY -

Il messaggio è chiaro:
 A Tigri e Leoni non rompete i coglioni, ed anche agli altri animali.


ALICE COOPER - KILLER

Che cosa ho fatto per meritare un simile destino
Non volevo veramente arrivare
Coinvolto in questa cosa
Qualcuno mi ha dato questo fucile e io
Ho dato tutto
Sì, ho dato tutto

Sono entrato in questa vita
Sembrava tutto
Ho visto solo quello che mi è piaciuto
E preso quello che ho trovato
Niente è venuto facile
Niente è venuto gratis
Niente è venuto tutto fino a quando non
È venuto dopo di me

Yeah-hey, sì

(Che cosa ho fatto per meritare un simile destino?)
(Ho dato tutto)
(Ora ho bisogno di scappare)
(Qualcuno vicino a me, chiamando il mio nome)
(Ho dato tutto)
(Ho dato tutto - sigh)

Non volevo veramente arrivare
Coinvolto in questa cosa
Qualcuno mi ha dato questo fucile e io
Ho dato tutto
Sì, ho dato tutto

Miglia e miglia ...

domenica 26 luglio 2015

SUMMER CARDS 2015 - N°1: SURREALISTIC SUMMER


Come ogni estate, anche quest'anno "Summer Cards" accompagnerà le vostre vacanze. Vecchie cartoline ritoccate, nuove allucinazioni. Passatevi bene questi giorni di ferie, ve li siete meritati!  

Elefanti spaziali di Dalì a Sciacca by Hyde


Originale spedita il 20/07/1960 - Sciacca, Grotta di Commordino







Orologi di Dalì ad Arzegrande by Hyde

































Originale spedita il 20/09/1962 - Arzegrande, via Roma




Gentle Giant - Epty City (da Interview)


domenica 19 luglio 2015

LA FINE, L'INFINITO E LA MUSICA CHE ASCOLTEREI

(   Sottotitolo: disquisizioni  ispirate dal post di Evil Monkey del 23 giugno 2015 intitolato  "Attorno alla Fine"




   1) Mio padre  insegnava matematica e fisica alle scuole superiori e dava lezioni private agli universitari di qualsiasi  facoltà. Amava molto quelle materie e gli piaceva approfondirle. Era appassionato di insiemistica, di giochi matematici, di astronomia. Era affascinato dal  Big Bang,  dai Buchi Neri , dalle Supernovae, e su questi argomenti  aveva letto e raccolto  un buon numero di pubblicazioni.  All’età di sessant’anni gli fu diagnosticato un tumore che, nel giro di pochi mesi, ce lo portò via. Implacabilmente. In questo brutto periodo, però, trovammo modo di stare insieme tutta la famiglia, confluita da varie parti d’Italia a Bologna dove lui si sottoponeva a visite di controllo e sedute di chemioterapia. Un periodo in cui lasciammo da parte ciascuno la sua storia, per viverne una molto più importante insieme e fu un percorso che, nonostante le triste circostanza, ci arricchì di ulteriore affetto e fu pretesto per interessanti discussioni. Fine e Infinità  si rincorrevano nei nostri discorsi, fra materialismo e spiritualismo. Fu in quell’occasione che conobbi l’Albana, e il Nocino a fine pasto, e imparai molto sui miei genitori e miei fratelli: questa cosa mi migliorò abbastanza.

una supernova

“Il mostro più vicino lo incontriamo al di là dell'ultima orbita planetaria del sistema solare. Si muove pigramente nel buio dello spazio cosmico, a una distanza di circa due anni luce, la metà di quanto dista da noi la stella più vicina. Non splende, perché non emette luce e quella che riflette dal cielo stellato che lo circonda è troppo debole per farlo individuare agevolmente. Se un astronauta gli si avvicinasse lo scoprirebbe solo vedendo profilarsi una zona scura sullo sfondo del cielo scintillante di stelle: una sagoma nera che crescerebbe continuamente fino a coprire tutto il cielo. Solo illuminandolo da una brevissima distanza, mentre sta per posarvisi sopra, comincerebbe a distinguere la sua superficie, formata da un materiale vetroso, spesso liscio, col quale si mescolano frammenti di altri materiali più duri e più scuri. Lo strano corpo non ha la massa di un pianeta, neppure di uno di quelli più piccoli, come la Terra; non ha neppure un grande diametro, appena qualche decina di chilometri. Troppo grande per essere polvere, troppo piccolo per essere un pianeta, troppo freddo e oscuro per essere una stella, si direbbe solo il relitto di un grande naufragio cosmico. Dalla sua superficie si vede lo stesso cielo che vediamo dalla Terra ma senza la Luna e i pianeti. Le stelle sono le stesse e ugualmente distribuite secondo le varie costellazioni ma ce n'è una in più, giallognola e brillantissima, più luminosa di Sirio, che illumina più vivamente delle altre la livida superficie dell'astro. Quella stella è il Sole, ridotto a un punto luminoso ma del quale il corpo sente ancora l'attrazione, più di quella esercitata su di esso da qualsiasi altro corpo dell'universo.”..
Da “I Mostri del Cielo “ di Paolo Maffei (1976)

H.G. Giger  - litografia 1992

 2)    Gli astronomi si muovono  con grande facilità fra galassie, corpi celesti e buchi neri, quasi avessero  un  modello tridimensionale dell’Universo a portata di mano. Hanno anche risolto il problema delle sue enormi dimensioni usando invece che unità di misura spaziali,  unità di spazio-tempo come l’anno luce che riduce la scala di riferimento. Ora anche le sonde lanciate nello spazio 10 anni fa  cominciano a mandare foto di pianeti del nostro sistema solare e immagini di galassie lontane che sembrano più alla portata di mano… Tuttavia è quando si parla delle periferie dell’Universo che tutte le nostre sicurezze cominciano a vacillare. E’ più facile definire la fine dell’Universo  o risolvere la questione affermando che non ha limiti? A questo punto  usciamo dall’astronave della dottrina, della scienza esatta, dell’ infallibilità della fisica cominciando a vagare nello spazio dei dubbi e delle incertezze cercando di non allontanarci troppo , evitando che il cavo di collegamento si spezzi, lasciandoci alla deriva in un mare buio e silenzioso, in balìa di piogge di meteore e di algoritmi. L’uomo è solamente in  quello che riesce a capire e non può andare oltre questa sapienza e per quanto sia immenso il suo sapere, questo  sarà sempre limitato. Allora, se la fine è il punto estremo  di  un percorso,  tanto più ci avviciniamo con la nostra percezione a questo estremo, tanto più sarà completa e piena la sua conoscenza. Questo avvicinarsi  alla conoscenza completa dobbiamo  immaginarlo però come un processo asintotico, ossia un avvicinarsi indefinitamente ad un  punto senza mai toccarlo. Perché?  Perché la fine, per definizione,  è un’assenza di segnale e allora è contraddizione definire come  ente una mancanza. Più ci avviciniamo alla fine, più questo concetto si allontana verso l’infinito. Paradossale, vero?

H.G. Giger  - litografie 1992

3)    Il giovane Arthur Gordon Pym,  sfuggito al naufragio della baleniera Grampus  viene salvato  e caricato su un’altra nave , la Jane, diretta in esplorazione  verso i mari del Sud. Succede che anche questa nave  attraversa una serie di peripezie  e il suo equipaggio viene catturato e quasi tutto sterminato  da una tribù di indigeni. Il giovane Arthur  racconta di essere sfuggito  agli indigeni  insieme ai suoi compagni di viaggio sopravvissuti e continua l’esplorazione  con loro su  una canoa in direzione Sud, in cerca di salvezza. In realtà è un viaggio verso la fine, un inquietante  graduale passaggio dalla luce al buio, descritto attraverso il minuzioso diario di bordo  tenuto fino all’ultimo giorno. 
H.G. Giger  - litografia 1992


 “L'oscurità era diventata ancora più fitta, alleviata soltanto dal bagliore dell'acqua che rifletteva il sipario bianco calato davanti a noi. Uccelli  giganteschi, d'un bianco livore, sbucavano incessanti da dietro al velo, urlando l'eterno Tekeli-li! e sottraendosi alla nostra vista. A questo punto Nu-Nu, sul  fondo dell'imbarcazione, si scosse, ma toccandolo ci accorgemmo che aveva reso l'anima. Stavamo ormai per precipitare nell'abbraccio della cataratta, dove un abisso si spalancò per accoglierci. Ma ecco levarsi sul nostro cammino una figura umana velata, di proporzioni ben più vaste di qualsiasi essere umano. E il colore della pelle della figura era del bianco assoluto della neve.”
( da ”Il racconto di Arthur Gordon Pym”  di Edgar Allan Poe – 1838)

H.G. Giger  - litografie 1992
Ecco i titoli dei brani della mia playlist pre-finale:
                
                    1) E.S.T  E..Swensson -from Gagarin's Point of View-LP: ("From Gagarin's Point of                         view") 1999 ACT
2) Hellborg, Lane, Selvaganesh [SWE] - Aga of the Ladies - from  “Good People in Times of Evil” (2000);
3) Soft Machine - Out-Bloody-Rageous - from "Third" (1970) CBS ( framm.);
4) Joe Zawinul - In An Island Way  from "My People” (2005) EFA Medien GmbH;
5) Jean Luc Ponty - Twenty small cigars – from King Kong music by Frank Zappa (1970) Liberty;
6) Miles Davis – Fall from “Nefertiti”  (1968) Columbia; (music By  W.Shorter,  H.Hancock e T. Williams);
7)  Ambrose Akinmusire – Aroca -  from “Prelude to Cora” (2008) Fresh Sound New Talent; 
8) Oregon –Beneath  the Evening  Sky - from "45th Parallel" (1989) CBS;
9) Ektar Instrumental Quintet - Kerti zene ötnegyedben - Garden Music in 5-4 da Kontrapunky (2014);
10)  Brother Jack McDuff  - Yellow Wednesday da "To seek A New Home" (1970)  Blue Note;
11) Bobby Hutcherson – Manzanita –from “Linger Lane” (1975) Blue Note;
12) John Zorn – Suicide Waltz - from “Filmworks XIII : 2002 Volume Three - Invitation To A Suicide (2002) Tzadik;
13) Jack Dejohnette –Music in the Key of Om (2003) Golden Beam  (una parte)



venerdì 3 luglio 2015

GRECIA: LA RESA DEI CONTI





by Mr.Hyde

 Tsipras ha giocato tutte le sue carte, forse anche alzando la posta e rischiando in prima persona. Ammiro la sua onestà e le sue buone intenzioni. Certo, ha spostato un discorso di debito-credito fra la Grecia e i burocrati della Troika, dal piano economico a quello politico, ma in fondo ha finalmente dato una forma definita al malcontento che gira anche nel resto dell'Europa. In tutto quello che ha fatto traspare l'intento di favorire i suoi elettori, il popolo, le fasce sociali più deboli. Mentre la Merkel, e il resto delle piattole  che albergano esclusivamente e Bruxelles e che non conoscono affatto le condizioni della Grecia, al massimo di qualcuno dei suoi alberghi di lusso, hanno come unico obiettivo far quadrare i conti forse dei loro rispettivi paesi ma sopratutto di coloro che li hanno iscritti a libro-paga.


by Mr.Hyde

I Greci non possono che votare NO di fronte all’atteggiamento ipocrita e subdolo dei vertici europei, che rimangono inerti di fronte alla disperazione delle persone davanti alle banche, alla loro sofferenza. Nessun rispetto per la loro dignità. E’ davvero questo il PROGRESSO? E’ davvero questa la CIVILTA’? Mi viene da pensare che l’Europa, resasi conto di avere spremuto al massimo questo popolo è ben felice di lasciarlo andare alla deriva. D’altra parte penso che il NO del POPOLO GRECO sia una reazione naturale al comportamento arrogante delle sentinelle del  debito ed al loro accanimento nell’imporre misure sempre più coercitive  senza alcun risultato a favore delle persone.  Si, perchè sono proprio le persone che non c’entrano niente, a pagare le conseguenze questa follia generale.



 POWER TO THE PEOPLE - JOE ANDERSON