...ed io li ho portati in giro per farsi un'idea del Barocco Siciliano.
Lo swing trae origini dal blues, di cui conserva ironia e amarezza insieme.Esso tuttavia guarda la vita con piu' ottimismo e spensieratezza. Trovo i racconti di Corradino (il protagonista e narratore di Quattro Soli A Motore), molto Swing - frizzanti ed allegri e comunque pieni di profonde riflessioni nonostante l'ingenuità dei personaggi. Per questo ho scelto un brano di Joe Venuti che, pur riferito ad un periodo storico distante nel tempo da quello in cui si svolgono i fatti (fine anni '70), ne recupera la spensieratezza e la leggerezza di vivere degli adolescenti. E la poesia. Assolutamente da leggere. Riporto uno di questi deliziosi e divertenti racconti..
Joe Venuti - Honeysucle Rose
In una sera primaverile, lo zio storno invece di telefonare
era piombato giu’ a trovarci dopo cena.
Lo zio storno, che s’interessava di
politica ma non si capiva mai da quale parte pendesse, ce l’aveva col governo
che non voleva saperne di trattare con le Brigate Rosse per il rilascio di Aldo
Moro.
I telegiornali su quel rapimento erano stati in assoluto la cosa più
scioccante che avessi mai visto. Quei corpi dei carabinieri della scorta
crivellati di colpi in via Fani, e i nomi dei cinque carabinieri, e il numero
dei figli piccoli che avevano, e il fatto che uno di loro si fosse trovato lì proprio quella mattina per sostituire un collega malato. Ed ogni volta che i grandi ne parlavano, sentivo in loro uno sgomento, una fifa lugubre, un senso di inadeguatezza che mi deludeva sul loro essere adulti.
Sedettero in sala e
andarono avanti per ore, lo zio storno che baccagliava come un ossesso, papà che parlava pianissimo perché tanto dava per
scontato che quello non capiva un’ostia in ogni caso. Anche perché quello là monopolizzava
il discorso, mentre papà se ne sbatteva
sostanzialmente le balle, e pensava alla sveglia che sarebbe suonata presto la mattina dopo “Io con le Brigate Rosse
tratto!” gridava lo zio storno, come se il governo fosse stato lui. “Tratto, ma
non cedo. T’é capì?” gridava. “Cos’é questa
storia che non tratto non tratto coi
terroristi non si tratta” riprendeva ancora più infervorato. “ Io con le
Brigate Rosse tratto eccome. Tratto. Ma non cedo. Però tratto.T’é capì!”
“Si, in effetti...”
“Eh?”
"..."
“T’é capì me l’è la storia?
Non si cede di un’unghia, con quella gente lì. Però si tratta” .
“Bisognerebbe considerare. . .”
“Cosa?”
“No, dico...” ..
La mamma non interloquiva, ma aveva gli occhi che dicevano: quando
avete finito di intavolare trattative con i terroristi, io qui ci avrei Portobello, da vedere, o il film con
Spencer Tracy.“Frega un casso, a me dell’Aldo Morto. Se devo dirla tutta.
Ch’el me par e fio bastard d’ul Sturzo e
d’ul Togliatti, dio ignorante! Però bisogna averlo chiaro: io con le Brigate
Rosse qui non cedo. Però tratto. T’é capì. E’ mica vero che trattare vuol dire
debolezza. Io, con le Brigate Rosse, tratto!”
“Ma non cedi”..
“Eh?”
“…”
“T’è capì? Non bisogna averci paura di trattare, con quelle carogne
vigliacche che màzen i cariba e i giurnalist.
Perciò si tratta, sapendo già che non si cede,”acca merenda”.
“…”
“Cosa chiedete per
liberare ‘sto Aldo Moro? Benissimo, parliamone. Trattiamo. Ma senza
cedere. Si tratta e non si cede. Così si
dimostra la forza. Non nascondendo la testa come gli sturzi”.
“Gli struzzi”.
“Se l’è?”
"Gli struzzi!"
“Se l’e`-cusè?”
“Nagòtt” s’arrese papà.
“STRUZZI!” provò a spolmonarsi la mamma.
“Ma se u faj il bagn jer sira” protestò lo zio storno.
“I urécch però t’è y mia lavà” malignò Videla.
“Eh? T’è capì, me l’è”..
La finiva più.
“Kighinscì bisogn trattàa”.
“Mmm”.
“Senza cedimenti”.
“…”
“ T’è capì! Care Bierre: io-non-cedo!”
“Però tratti, cazzo”.
“T’è capì.! T’è capì mel’è. Vacca merenda”.
A un certo punto papà, tanto per mandare un mezzo segnaIe,
s’era alzato in piedi e aveva cominciato
lentamente a dirigersi verso la porta d’ingresso.
Ma quello, lo zio storno, niente. S’era alzato anche lui, ma mica la smetteva,
mica dava segno di volersene andare.
Aveva continuato il monologo. Aveva
proseguito il comizio anche in posizione eretta. Ogni tanto percorreva
una decina di centimetri, poi si fermava e riprendeva va a parlare. A gridare. A papà usciva il fumo
nero dalle orcchie e mi guardava malissimo, ma lo zio storno aveva continuato a
trattare con le Brigate Rosse, però, va detto, senza cedere, anche per tutto il
corridoio, sempre gridando a
squarciagola. Dopo cinque o dieci minuti cambiava piastrella, e riprendeva a
trattare. Ma non cedeva. Mai. Alla fine aveva continuato a baccagliare e a credersi il governo anche davanti alla porta aperta, anche
sul balcone, anche giù per le scale. La signora Beatrice era venuta ad
affacciarsi sotto il portico e a sbirciare verso il nostro fazzoletto di
terra per vedere cosa diavolo
stesse succedendo, cosa ostia g’avea da
vosare, quel mona.
Poi papà me le aveva date.
[ da "Quattro soli a motore" di Nicola Pezzoli]