cassetti confusi

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domenica 10 dicembre 2017

UNA NOTTE CON BIX BEIDERBECKE di MR.HYDE



Un ricordo di Bix Beiderbecke, in mezzo ad altri ricordi estratto da MAGAZZINI INESISTENTI

Per tutta la durata del pranzo, il Maestro ci aveva, per così dire, intrattenuti, descrivendo la sua nuova, fiammante, protesi dentaria. A bocca aperta, continuava a mostrare quel miracolo della tecnologia sanitaria, che non si sa quanto gli fosse costato..Nessuno di noi aveva avuto il coraggio di guardare.. Il Maestro, noto pianista e dispensatore di sorrisi e canzoni di Fred Bongusto o Bruno Martino per  turiste attempate, nei peggiori locali notturni di Firenze e dintorni, era anche noto per la sua taccagneria  e quella enorme spesa avrebbe occupato gran parte dei suoi pensieri e discorsi per chissà quanto tempo ancora…Tuttavia, non so come, un lampo di barbera violaceo illumino’ il suo animo e trovo’ un guizzo di generosità per  invitarci tutti a casa sua a Firenze, quel fine settimana. Avremmo mangiato e dormito da lui… L’appuntamento fu fissato per la mattina successiva alle 8.00 alla stazione – il treno partiva alle 8e30 – il tempo di munirsi di biglietto. Saremmo stati tutti lì puntuali (dovevamo essere in sette..).
La mia badante era anche badante di una anziana signora ex attrice del cinema muto. Forse aveva avuto un’avventura con uno dei fratelli Lumìere (o entrambi)..Era comunque moolto benestante ed abitava in un palazzetto  all’interno di un  splendido quartiere residenziale di Torino. Quella notte la mia badante improvvisò in mio onore una sfilata con gli abiti di scena custoditi dentro un grande armadio di legno nero, uno dei tanti dentro quella grande casa, dove si ascoltava ancora musica con il grammofono, da vecchi, spessi, dischi in vinile Noi, invece, ascoltavamo musica da un giradischi provvisto di casse acustiche: consumammo Led Zeppelin III, persi dietro l’assolo di Page in  “ Since I've Been Loving You”; “The Dark Side Of The Moon” dei Pink Floyd, “Waiting for the Sun” dei Doors , “Selling England by The Pound” dei Genesis;  ed una molteplicità di LP mai dimenticati .                                                   
Il battere spettrale dell’orologio a pendolo mi sveglio’ alle tre, uscii dalla camera e mi recai nel freddo, buio soggiorno, arredato in stile “dannunziano”, dove avevo intravisto quei vecchi 78 giri. Sedetti su una poltrona vicino al tavolino con sopra il grammofono e da un ripiano estrassi alcuni di quei dischi. Ne presi uno in mano e lessi nell’etichetta: (..... ) 
[Se vuoi saper come è andata a finire, leggi pure QUI ]








4 commenti:

Cavaliere oscuro del web ha detto...

Un post molto interessante.
Saluti a presto.

mr.Hyde ha detto...

@ cavaliere oscuro del web:

Leggilo tutto, sei a metà. Il finale è divertente..
Grazie e buona giornata!

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

Bel finale, ma bellissime le atmosfere. E poi mi citi Tommy Dorsey, Armstrong, e moltissimi altri autori da sogno. Ed in più ci inserisci il rock. Un racconto che è una autentica colonna sonora dell'esistenza.

mr.Hyde ha detto...

@ Daniele Verzetti il Rockpoeta:

E' proprio come dici tu: la musica diventa una colonna sonora della mia vita per questo , nel racconto, vanno di pari passo. Grazie per il tuo commento!!